Choon Choi è un architetto e accademico sudcoreano, nato nel 1971, rinomato per il suo lavoro nel campo del riutilizzo adattivo delle strutture e per il suo impegno nella preservazione del patrimonio culturale attraverso un'architettura innovativa. Professore associato presso il Dipartimento di Architettura e Ingegneria Architettonica dell'Università Nazionale di Seoul, dirige il Laboratorio per la Cultura dell'Architettura (LAC), un centro di ricerca interdisciplinare
Il riutilizzo
adattivo in Choon Choi
L'area di ricerca
principale di Choon è il riutilizzo adattivo del patrimonio architettonico,
esaminando i valori sociali e culturali degli edifici ordinari .Il riutilizzo
adattivo è una componente essenziale del lavoro di Choon Choi, il quale integra
il patrimonio culturale e il contesto storico nei suoi progetti. Nei suoi
progetti con Choon Choi Architects, Choi esplora la possibilità di
trasformare edifici esistenti, mantenendo elementi dell’architettura originale
e reinterpretandoli per nuovi scopi. Un esempio di questa filosofia è il Maeil
Innovation Center, un edificio riqualificato per ospitare spazi innovativi
e multifunzionali in un contesto che rispetta le radici storiche della
struttura originale.
Choi si concentra spesso su interventi che non stravolgono l'essenza estetica dell'edificio, ma lo rendono compatibile con le esigenze moderne. In progetti come Kkummaru nel Parco dei Bambini di Seul, Choi usa materiali e tecniche che rispettano il contesto naturale e culturale, trasformando l’edificio in un luogo di incontro che mantiene un legame profondo con il paesaggio e la comunità. La sua partecipazione al Padiglione Coreano alla Biennale di Venezia nel 2018 ha ulteriormente messo in evidenza la sua attenzione al dialogo tra passato e presente. Qui ha co-curato un’esposizione incentrata sull’avanguardia coreana e sullo Stato, mostrando come il patrimonio architettonico possa essere reinterpretato per dialogare con il pubblico globale e contemporaneo.
La Cucina di Choon Choi, ufficialmente nota come La Cucina / Myeongborang, è un progetto distintivo situato sulla collina di Namsan a Seoul, noto per la sua integrazione con l'ambiente e il rispetto per la tradizione artigianale coreana. Il design di Choi mira a creare un dialogo tra modernità e patrimonio culturale: l’edificio ospita sia un ristorante di lusso sia una boutique di gioielli, fondendo l'eredità del marchio Myeongborang, che dal 1975 promuove l'artigianato locale, con l'eleganza contemporanea di La Cucina. L'edificio è caratterizzato da una facciata di alluminio e vetro, dove l’uso di tonalità argento e oro champagne evoca la dualità delle due attività commerciali ospitate. L’esterno presenta superfici riflettenti e moduli ondulati, creando un effetto ottico che sembra "dissolvere" la struttura nel paesaggio circostante. Questo design rende La Cucina un "punto di osservazione" che incornicia vedute panoramiche di Seoul, trasformando l'edificio in un'opera d'arte che invita alla contemplazione della città piuttosto che cercare attenzione con forme imponenti. Choi ha scelto materiali come il metallo e il vetro per creare una sintonia tra trasparenza e intimità, con una progettazione accurata che permette al ristorante di risplendere come una "stella" nella notte di Seoul. L'opera riflette pienamente la filosofia di Choi, che si basa sul concetto di adattamento al contesto e sul rispetto della cultura locale, dimostrando la sua capacità di fondere innovazione e tradizione.
Il Padiglione
Coreano, situato su una collina tra i padiglioni giapponese e tedesco,
comprendeva un edificio in mattoni degli anni '30. Choi e il suo team decisero
di conservarne la struttura esistente, rispettando gli elementi naturali e
culturali del sito. L'architettura del padiglione si basava su un approccio
alla "memoria", con l’obiettivo di creare una continuità tra passato
e presente. La narrazione architettonica si sviluppò a partire dalle storie
intrinseche nelle strutture, superando l'aspetto estetico per valorizzare il
significato culturale e collettivo.
La mostra "Architecture Human Rights" di Choon Choi, organizzata presso l'ex GIL di Trastevere a Roma, affronta i temi dei diritti umani e dell'architettura come strumenti di cambiamento sociale e inclusione. Questo evento esplora come lo spazio costruito possa riflettere e rispettare le condizioni di vita umana, un tema centrale per Choi, noto per il suo lavoro nel riuso adattivo e la conservazione del patrimonio culturale.
L'ex GIL (Gioventù Italiana del Littorio), progettata negli anni '30 dall'architetto razionalista Luigi Moretti, si presta particolarmente a una descrizione sull'eredità storica e le funzioni sociali degli edifici, essendo originariamente uno spazio multifunzionale per attività sportive e culturali . La struttura conserva elementi iconici del razionalismo italiano, come la torre rivestita in travertino e la planimetria aperta, che offre prospettive dinamiche tra spazi interni ed esterni. Choon Choi utilizza questo contesto architettonico per indagare il ruolo della memoria collettiva e come gli edifici possano diventare simboli di resilienza e cambiamento sociale. La mostra mira a sensibilizzare i visitatori sul potenziale dell'architettura per affrontare questioni di giustizia e dignità umana, riflettendo sulle condizioni storiche dell'edificio e sulle nuove prospettive che può offrire per il futuro.
Domanda
Qual è stata una
delle sfide più grandi che ha affrontato nella sua carriera? Come è riuscito a
superarla e cosa ha imparato da quell'esperienza?
What was one of the biggest challenges you faced in your career? How did you overcome it and what did you learn from that experience?
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